L’antica terra del Chianti vede nascere la sua vocazione agricola in tempi antichi. Gli etruschi, per primi, disboscano le colline e introducono qui la vite che renderà questa terra illustre nel mondo intero.
In epoca medievale, quando Firenze e Siena si contendono il territorio, nel Chianti sorgono roccaforti e castelli. Così il Chianti inizia a prendere l’aspetto odierno, caratterizzato dalle morbide colline coperte di oliveti e filari di vite, tra cui le costruzioni medievali emergono in una perfetta integrazione con la natura circostante. In periodo di guerra, nasce anche la Lega del Chianti, voluta dalla Repubblica fiorentina per difendere i confini da Siena.
L’antica Lega comprendeva il territorio dell’odierno Chianti classico, con i Terzieri di Radda, Gaiole e Castellina: in tempo di pace la divisione amministrativa rimane e i borghi iniziano a dedicarsi alla propria vocazione, l’agricoltura. Già allora, lo Statuto della Lega del Chianti del 1384 prevede di fare vendemmia non prima della festa di San Michele, il 29 settembre, quindi nei giorni tra settembre e ottobre, proprio come oggi.
Col tempo il vino del Chianti acquista un grande prestigio, tanto che nel 1716 il Granduca di Toscana Cosimo III sancisce per la prima volta nella storia i confini di un’area di produzione viticola, stabilendo i circa 70.000 ettari che la delimitano anche oggi. Due secoli dopo, i produttori del vino Chianti si riuniscono nel primo consorzio vitivinicolo d’Italia: il 14 maggio 1924 nasce il Consorzio per la difesa del vino Chianti e della sua marca d’origine, rappresentato dal Gallo Nero, storico simbolo della Lega militare.
Nel 1932, vista la produzione crescente di vino “all’uso” di Chianti, fatto con le stesse tecniche e le stesse uve, ma al di fuori del territorio storico, il Consorzio decide di contraddistinguere il proprio Chianti con l’aggettivo “Classico”: così l’indicazione geografica diventa una denominazione enologica. Nel 1984 il Chianti ottiene il riconoscimento più alto per il vino di qualità in Italia, la DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) e in meno di una decina d’anni il Chianti Classico ha una sua DOCG autonoma.
Oggi il disciplinare del Chianti Classico richiede esclusivamente uve a bacca rossa: l’80% di uve Sangiovese e il 20% di vitigni a scelta, italiani, come il Colorino e il Canaiolo, o internazionali, come il Cabernet-Sauvignon e il Merlot; inoltre la gradazione minima alcolica richiesta è 12%, ma varia a seconda delle tipologie. Infatti esistono diversi tipi di Chianti Classico:
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- Chianti Classico Annata, un vino giovane, in commercio dall’ottobre successivo alla vendemmia;
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- Chianti Classico Riserva, al quale è destinato il prodotto migliore, invecchiato almeno 24 mesi, di cui 3 di affinamento in bottiglia;
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- Chianti Classico Gran Selezione, ottenuto da una singola vigna o dalle uve migliori e invecchiato almeno 30 mesi, di cui 3 di affinamento in bottiglia.
Curiosità sul Chianti Classico
Il Chianti Classico, simbolo di eccellenza della vinificazione, deve la sua fama a una ricetta del XIX secolo, leggermente diversa da quella odierna, scoperta dal barone Bettino Ricasoli, originario di Brolio e detto “Barone di ferro”, per la sua risolutezza.
Ricasoli aveva un progetto per la sua terra, il Chianti: realizzare un vino italiano di qualità. Parte per un lungo viaggio in Europa alla scoperta dei segreti della viticoltura e nel 1872, tornato in Italia, trova la ricetta per il suo vino: 70% di uve rosse Sangiovese e il restante 30% diviso tra Canaiolo ed uve bianche Malvasia, talvolta ricorrendo anche alle uve del Trebbiano.
Ma la storia del Chianti è ancora più antica: il Chianti Classico è riconoscibile dal simbolo del Gallo Nero, che può essere apposto sul collo o sull’etichetta della bottiglia. Questo simbolo è stato dipinto da Giorgio Vasari sul soffitto del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze e già nel XIV secolo rappresentava la Lega militare del Chianti.
Si narra una leggenda riguardo alla scelta del Gallo Nero come rappresentativo del Chianti. Si dice che per stabilire il confine tra Firenze e Siena, le due Repubbliche decisero di far partire dalle rispettive città due cavalieri e di tracciare il confine dove i due si fossero incontrati. I cavalieri sarebbero dovuti partire all’alba, dopo il canto del gallo. La scommessa, quindi, era più sul gallo che sul cavaliere.
Siena scelse un gallo bianco, mentre Firenze uno nero. A questo punto la storia riconosce diverse versioni: chi dice che i fiorentini tennero il gallo a digiuno, chi dice che illuminarono Piazza della Signoria a giorno confondendo il gallo. Ad ogni modo, il gallo nero cantò prima dell’alba, dando il via al cavaliere fiorentino, che percorse molta più strada del senese. Si incrociarono sulla via Chiantigiana a Fonterutoli, stabilendo un confine molto a favore di Firenze e delimitando il Chianti.
Alla scoperta del Chianti Classico: itinerari
Il Chianti Classico si produce nel territorio geografico del Chianti, tra le province di Firenze e Siena, che comprende i comuni fiorentini di San Casciano Val di Pesa, Greve in Chianti, Tavernelle Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa, e quelli senesi di Radda in Chianti, Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi.
In questo territorio corre la Strada del Vino e dell’Olio Chianti Classico, lungo la quale è possibile fare dei tour delle cantine, con degustazioni in fattoria e percorsi per appassionati del gusto, alla scoperta del vero Chianti Classico. Questo vino ha caratteristiche inconfondibili: il colore dato dal Sangiovese, dal rosso rubino al granato, a seconda dell’invecchiamento, il profumo di frutti di bosco e spezie e il sapore sapido e asciutto.
Se avete una passione per il vino, andate a scoprire il lavoro che si nasconde dietro la bottiglia, dalla vigna alla cantina. Per un’esperienza di approfondimento delle tipologie e della storia del Gallo Nero, visitate la Casa Chianti Classico a Radda in Chianti. Qui troverete il borgo medievale che fu la capitale della Lega del Chianti Classico e scoprirete le caratteristiche di uno dei vini italiani più amati nel mondo.
La regione del Gallo Nero vi affascinerà con la sinuosità del territorio e la bellezza delle sue città. Se soggiornate nel Chianti per qualche giorno, visitate Greve in Chianti, la porta d’ingresso al cuore del Chianti, per poi dirigervi verso Castellina, e vedere gli edifici medievali che circondano il borgo di Gaiole. Visitate Vertine, una città fortificata antichissima e ancora ben conservata, e il Castello di Brolio, fastosa dimora della famiglia Ricasoli. Nella zona troverete anche il Castello di Meleto e la badia a Coltibuono, dove è possibile visitare la vecchia abbazia e fare degustazioni di Chianti Classico.
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