Salute

….e se l’Acqua Santa di Terme di Chianciano potesse contribuire a ridurre i sintomi del reflusso?

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Questo è un utile decalogo per attenuare e prevenire gli effetti del reflusso gastroesofageo:
Mangia con calma
La fretta è il peggior nemico della digestione. Meglio prendersi il tempo necessario per mangiare e masticare con calma, boccone dopo boccone. Meglio evitare quindi il panino ingurgitato in fretta e furia al bancone del bar perché è il modo migliore per sentirlo andare su e giù per tutta la giornata. Se possibile, nella pausa pranzo, vanno evitate anche le fonti di stress. Quindi niente discussioni di lavoro, almeno a tavola.
Stai lontano dai cibi grassi e cibi irritanti
Fritti e condimenti a base di burro, insaccati, soffritti, formaggi stagionati sono tra gli alimenti più difficili e lunghi da digerire. Lo stomaco deve lavorare un bel po’ prima di riuscire a smaltirli. Chi soffre di problemi digestivi deve quindi evitare, a pranzo e a cena, di mettere troppi grassi nel piatto. Evitare anche cacao, tè, caffè, agrumi, pomodoro, menta, superalcolici, vino bianco e il fumo di sigaretta.
Evita le cinture che “strizzano” la vita
Almeno un merito la tanto vituperata moda dei pantaloni “a vita bassa” ce l’ha: lascia libero lo stomaco da inutili costrizioni, facendo appoggiare le cinture o fasce sui fianchi. Chi invece preferisce vestirsi in modo più classico deve orientarsi verso tagli più morbidi e tessuti meno rigidi. E le donne che indossano gonne o shorts e collant dovrebbero evitare di posizionare gli elastici proprio all’altezza dell’ombelico.
No alla pennichella
Dopo un pranzo abbondante, a volte anche dopo un pasto leggero, viene l’abbiocco. Non è nulla di grave: il sangue scorre copioso verso lo stomaco, per favorire la digestione, e diminuisce l’afflusso al cervello. Stanchezza, spossatezza, palpebre abbassate sono un fenomeno naturale. Meglio evitare però la classica pennichella se si fa fatica a digerire perché la posizione orizzontale e il sonno non facilitano il lavoro dello stomaco.
Ricorda di tenere la testa un po’ sollevata quando ti corichi alla sera per non favorire il reflusso acido dallo stomaco all’esofago.
No alle bibite gassate
C’è chi pensa che l’acqua gassata aiuti a digerire. Sarebbe bello, ma in realtà è soltanto un’impressione. L’anidride carbonica non ha alcuna proprietà digestiva: le bollicine si limitano a dilatare lo stomaco, favorendo l’espulsione del gas. Ma questo non certo è sinonimo di digestione. In generale evitare tutte le bevande gassate.
Niente sbalzi di temperatura dopo mangiato
Anche il classico colpo d’aria allo stomaco, così come il tuffarsi in acqua, subito dopo un pasto è un deterrente alla digestione. Il freddo è un ostacolo al lavoro dello stomaco e se per alcune fortunate persone non cambia nulla, per quelli che soffrono di difficoltà digestive può rappresentare un problema.
evitare i pasti abbondanti,
mangiare poco e spesso per non riempire troppo lo stomaco e renderne più veloce lo svuotamento; consumare cene leggere;
Cerca di evitare alcuni farmaci
Evitare anche i farmaci che possono aumentare l’acidità gastrica, come gli antinfiammatori non steroidei e alcuni ansiolitici.
Mangiare cibi ricchi di fibre, proteine e carboidrati: sostanze facilmente digeribili che favoriscono lo svuotamento dello stomaco; si possono consumare le carni bianche e magre, il pesce, i formaggi freschi, il latte (meglio se scremato o parzialmente scremato), uova ma non sode né fritte, verdura e frutta (tranne arance e limoni);
I farmaci impiegati per la terapia appartengono a classi diverse in base al loro meccanismo d’azione e al regime di dispensazione.
Gli antiacidi, per esempio, servono per tamponare il contenuto dei succhi gastrici e si possono acquistare in farmacia senza ricetta medica.
Anche i procinetici, usati per accelerare lo svuotamento dello stomaco, sono farmaci di automedicazione. I principi attivi che invece riducono la secrezione acida (anti-H2, inibitori di pompa protonica) richiedono la prescrizione medica.
Se i sintomi del reflusso diventano cronici e si presentano più volte nel corso delle 24 ore è utile chiedere un parere al medico.
Consulta il medico anche in caso di abbassamento di voce e mal di gola non legati alle consuete patologie stagionali e respiratorie.

….e se l’acqua Santa di Terme di Chianciano potesse contribuire a ridurre i sintomi di questa patologia così diffusa?
Questo è quanto stiamo cercando di capire attraverso uno studio scientifico che prevede che pazienti affetti da reflusso gastroesofageo, assumano, a cicli di due-tre settimane, acqua Santa, un’acqua ricca di Sali minerali bicarbonato solfato calcica.
Si tratta di un’acqua termale le cui proprietà terapeutiche sono già state riconosciute al livello ministeriale in quanto “può favorire le funzioni epatobiliare e stimolare la digestione”.
Ci rimane adesso da capire se la stessa acqua abbia effetti anche sul reflusso gastroesofageo. Per adesso i risultati fin qui ottenuti sono stati molto positivi poichè nella quasi totalità dei pazienti reclutati, si è osservata la riduzione o la scomparsa di almeno un sintomo tra quelli rilevati prima della cura.
Non sarebbe fantastico se un rimedio così naturale come un’acqua termale potesse contribuire al nostro benessere quotidiano? Le premesse e i primi risultati ci lasciano davvero ben sperare!

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